Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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mercoledì 2 novembre 2016

Uno strano incontro

Alcune settimane fa ho deciso di andare a Firenze e, ovviamente, ho approfittato dell'occasione per visitare la Galleria degli Uffizi.

Inutile ricordare che questa galleria presenta un'enorme quantità di capolavori ed opere d'arte di tutte le epoche. Ovviamente ha attirato la mia attenzione anche la collezione di statue antiche presente nei corridoi principali. Per un Cultor quale io sono, è stato interessante osservare ed ammirare queste sculture sia in quanto opere d'arte sia come rappresentazioni materiali di un'idea di Divino cui la mia spiritualità fa completo riferimento. Una statua di Giove o di Venere di epoca greca o romana sono per me, non solo un'opera d'arte, ma un patrimonio spirituale: sono i miei Dei e le mie Dee!

Camminando nella galleria ho quindi visto tantissime raffigurazioni di Dei e di Dee. Una statua però ha attirato la mia attenzione.




Si tratta, abbastanza chiaramente di Minerva. Ovviamente non sono foto di grande qualità, ma spero che possano rendere l'idea. 

Personalmente non ho mai visto una raffigurazione di Minerva come questa. Lo sguardo rivolto verso l'alto, un'espressione e un atteggiamento del corpo che esprimono, nella mia visione, principalmente "stanchezza", forse quasi "insofferenza". La veste è sollevata molto più del normale: non solo si vedono i piedi (nella posa classica "divinatoria"), ma anche le caviglie e parte delle gambe.

Non ho termini di paragone nei confronti di questa raffigurazione e non so bene come interpretarla, come "leggerla"... Quale è il suo messaggio?

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