Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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sabato 26 settembre 2015

Incenso

Bruciare incenso è probabilmente il gesto più "pagano" che si possa immaginare.

L'incenso è una resina che si ricava da varie piante in genere dalla Boswellia. Questa pianta, così come le altre piante da cui si ricava l'incenso, sono collocate nell'Aiuola del Sole all'interno del Giardino-Orto Arvale.

Bruciare incenso è considerato un'offerta agli Dei e alle Dee: anticamente rappresentava anche un atto di riconoscimento dell'autorità e sacralità della figura dell'Imperatore.

Bruciare incenso è un atto con un elevato e complesso valore simbolico e sacrale per i culti domestici. Si tratta di un tipico esempio di "dissipazione con il fuoco": pertanto questo atto può essere considerato un vero e proprio sacrificio.

L'uso dell'incenso nei riti sacrificali domestici presenta alcune implicazioni. La combustione dell'incenso provoca infatti la generazione di un fumo denso ben visibile e dal profumo molto pronunciato.

Senza entrare in dettagli molto complessi, penso sia utile riflettere sull'idea del "fumo" e del "pro-fumo" legati all'uso dell'incenso. Due sensi in particolare sono coinvolti in questo atto: la vista e l'odorato

Il fumo dell'incenso che sale verso il cielo rappresenta in primo luogo un'elevazione, un atto di trascendenza, un momento di collegamento fra la dimensione umana e quella delle Divinità Celesti: fra Terra e Cielo. In sostanza, nell'atto di bruciare l'incenso con la produzione di una piccola colonna di fumo profumato si raffigura materialmente una forma di "asse" lungo il quale si realizza un movimento ascendente. Le spirali del fumo, rappresentate anche dal simbolo della colonna tortile, rappresentano tuttavia un'espressione di ascensione verso il cielo indiretta, più simile ad una scala a chiocciola o ad un serpente: questo fumo a spirale disegna pertanto simbolicamente il passaggio attraverso la gerarchia dei vari stati dell'essere ovvero la rappresentazione dei gradi dell'Esistenza Universale.

Le spirali del fumo prodotte dall'incenso si liberano nell'aria e volano verso il cielo. Questo volo del fumo rappresenta il ricongiungimento con la Dimensione Divina (sia per i viventi che nei riti funerari) ed il volo stesso simboleggia la "libertà di movimento", la liberazione dalla materialità, la trascendenza del Mondo ovvero la condizione spirituale

Come menzionato precedentemente, bruciando incenso si produce un pro-fumo. Tutti i profumi rientrano nella dimensione sacralizzata dalla forza di Venere. In questo caso in particolare, il profumo prodotto dall'incenso materializza un sentimento "accattivante" destinato a catturare la benevolenza, l'avvicinamento propizio della forza divina: si richiede un atto di "cortesia divina" ovvero la venia divina.

Non voglio dilungarmi oltre: ma queste brevi considerazioni spero possano essere un piccolo contributo a mantenere nel Cultor e nella Cultrix un atteggiamento sempre consapevole, uno stato di veglia anche relativamente ad atti apparentemente semplici e banali, come bruciare l'incenso, ma che invece possono nascondere complessi valori e significati simbolici. 
 

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