Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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sabato 6 dicembre 2014

Considerare

"Considerare" (sidus = stella, sidera = stelle) significa riflettere sulla posizione degli astri e sulle relative articolazioni fornite dalla geometria sacra. Questo termine, se sottratto alla prospettiva dell'uso nel linguaggio comune, presenta delle implicazioni e delle rilfessioni molto complesse. 

Innanzitutto è importante sottolineare che la considerazione (ovvero questo peculiare tipo di riflessione) non ha nulla a che vedere con l'astrologia profana e con gli oroscopi. 

Bisogna innanzitutto partire dal principio che, secondo la Spiritualità Tradizionale Romana, "ciò che è grande corrisponde a ciò che è piccolo, ciò che è in alto corrisponde a ciò che è in basso". In breve tutte le dimensioni dell'essere sono in corrispondenza diretta. 

Se volgo il mio sguardo al cielo stellato di notte posso vedere magari solo un ammasso indistinto, caotico e confuso di stelle, ma se inizio a considerare allora ciò che appare caotico inizia a diventare ordinato secondo un filo logico: si passa dal caos al cosmo. Il cielo insomma diventa una tavola ordinata e stutturata in figure geometriche piane come una mappa cosmica che descrive l'infinita grandezza e bellezza dell'Universo. Ripeto tuttavia che non sto parlando in termini profani, ma sacri.

Considerare e la geometria sacra diventano strumenti interpretativi fondamentali anche per le altre corrispondenti manifestazioni dell'essere.

Questo principio infatti si può applicare a tutte le cose. Se non mi fermo a considerare le cose ed il loro valore, tutto mi apparirà caotico e la mia stessa vita apparirà come intrappolata in un groviglio confuso di cui io stesso non riesco a capire nulla. Non vivo, ma sono vissuto passivamente senza consapevolezza. In questo modo tutto apparirà dis-astroso ovvero confuso e non ordinato quidni avverso all'ordine degli astri. Il dis-astro è quindi ciò che è negativo perchè risultato del disordine. L'edificio del Tempio stesso inoltre è frutto della considerazione, poichè esso esprime, attraverso la sua manifestazione architettonica, figure geometriche ed una numerologia sacre in corrispondenza diretta con la geometria cosmica.Lo stesso si può dire dell'arte statuaria riferita agli Dei ed alle Dee.

Il cielo stellato è pertanto una tavola di simboli che la Tradizione organizza in miti e costellazioni: il tutto va ben oltre quindi la semplice valenza dello Zodiaco profano. E' dalla considerazione che derivano le dottrine cosmologiche della Spiritualità Tradizionale Romana ad esempio quelle che si riferiscono alla teoria dei cicli cosmici. Poichè siamo in dicembre (mese di Saturno) è possibile citare che la considerazione prevede l'apertura del ciclo cosmico con il primordiale regno di Saturno e la sua drammatica conclusione con l'avvio del regno di Apollo come periodo di rinnovamento dopo il "fuoco purificatore". Tutto questo ha importanti corrispondenze spirituali (ciclicità, rapporto vita-morte, palingenesi e purificazione, ecc...). 

La theologia naturalis, che si fonda sulla considerazione dell'universo cosmico e spirituale descritto dalla geometria sacra e dalla numerologia sacra, si connette la theologia civilis ovvero la rivelazione di questo universo in signa, simboli, opere della natura e dell'umanità. In questa connessione si materializza un'unità fra divino, cosmo, natura (e di conseguenza l'umanità) e la complessa morfologia degli Dei e delle Dee (anche essi descrizione parallela di questa geometria sacra) conduce ad una theologia mistica che si traduce in miti, aritmosofia, scienza sacra dei nomi, ecc...

La forma divina è quindi un'emanazione della geometria sacra come risultato della considerazione, ovvero dell'organizzazione dei suoi fondamenti, dei suoi significati teologici, della sua presenza secondo un ordine.

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