Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
.

giovedì 22 agosto 2013

Tips of Ancient Wisdom - 12

"Gods and Goddesses love men and women inspired by Virtue, without intermediaries".

Apollonius of Tyana

Philostratus  "Life of Apollonius of Tyana"

Pillole di Saggezza Antica - 12

"Gli Dei e le Dee amano gli uomini e le donne che si ispirano alla virtù, senza intermediari".

Apollonio di Tiana

Filostrato "Vita di Apollonio di Tiana"

giovedì 8 agosto 2013

The Gods' and Goddesses' "Functions"

August is a month highly permeated by the energy of Diana: about this Goddess I have written a specific, even if rather brief  post

As I have already done in other occasions, I described in this post the characteristics of this Goddess and the modality through which it is possible to identify her. My personal effort is to direct this work of "identification" and description, in the case of Diana as well as for other Deities, to evidencing Gods and Goddesses as "modality of representation of complex forms of Knowledge" about the Nature and the Universe and, finally, about ouselves.    

Who has read this blog with a minimal interest probably has noticed that I have always avoided the use of profane terms such as "God of..." or "Goddes of...". In brief, I have tried to help the reader in approaching a vision about Gods and Goddesses capable to overcome the "functional" perspective. In my personal view, opting for the idea to approach and live the Deities on the base of their supposed "functions" is the most profane way one can choose.   

When we imagine to stay in contact with the Deities on the base of these functions, materialized in a variety of attributes (avenger, judge, protector, etc.) we pour on Gods/Goddesses our needs and our emotional states. We assign on some psychological imagines of Gods and Goddesses our "agitation". I frequently find this way of thinking the Divine Dimension in many typical manifestations of the most profane monoteism, revealing only a psychological projection of an agitated, upset and confused Ego which not rarely degenerates in an obtuse and stupid fanaticism.

There is another and higher way to live the Deities acoording to the Roman Spiritual Tradition. When our souls are inspired by an authentic Virtus, thus a calm, serene and immbile inner Force, we live the Divine Dimension with a calm and serene "detachment" and indifference (from passions, devotion and temporary feelings) capable to render our spiritual experiences indpependent from simple cultural and social factors. We can live the Deities in their plain and simple "nudity" (numen), freed by mediations because we perceive their independance by the rational thought.

We can therefore better understand the idea of Plotinus: he considers the most important sense and Nature of Gods and Goddesses strictly linked to the "Void" which should fill also our spirit. 

The main goal of any spiritual exercise and practice should be the possibiity to perceive this "Void" being filled by a serene lightness, a calm immobility.

Le "Funzioni" degli Dei e delle Dee

Il mese di Agosto è fortemente permeato dall'energia di Diana cui ho dedicato uno spcifico, anche se sommario post

Come ho avuto modo di fare in altre occasioni, ho descrtitto in questo post le caratteristiche di questa forza e le modalità con le quali è possibile identificarla. Questo lavoro di identificazione e descrizione, almeno nel mio intento, è diretto, nel caso di Diana così come per tutte le altre forze ed energie Divine, ad evidenziare gli Dei e le Dee come "modalità di declinazione di forme complesse di conoscenza" del Mondo, della Natura, dell'Universo e alla fine di noi stessi.

Chi ha avuto modo di leggere con un minimo di attenzione avrà notato che ho sempre evitato l'uso di formule profane quali "Dio di..." oppure "Dea della...". In breve ho cercato di aiutare il lettore ad avvicinarsi ad una visione degli Dei e delle Dee che superasse la prospettiva della "funzione". Non vi è nulla di più profano che avvicinarsi e vivere gli Dei e le Dee in base alle loro "funzioni".

Quando ci relazioniamo agli Dei e alle Dee in base a queste funzioni materializzate in attributi molto vari (vendicatore, giudice, protettrice di questo o di quello), non facciamo altro che riversare su di essi/e i nostri bisogni ed i nostri stati d'animo. In breve trasferiamo su delle immagini "psicologicamente fittizie" di Dei e Dee la nostra stessa agitazione dell'animo. Questa modo di pensare il Divino (tipico molto spesso del monoteismo più profano), rivela solo una proiezione psicologica di un Ego "agitato e confuso" che molto facilmente può degenerare nel fanatismo più becero ed ottuso. 

Quando il nostro spirito è ispirato da una Virtus autentica, quindi calma, serena ed immobile, viviamo il Divino con quel sereno distacco (dalle passioni, dai sentimenti transitori, dalle pulsioni devozionali) che non ci fa più vedere la dimensione spirituale legata a meri fattori culturali o contingenti: possiamo vivere gli Dei e le Dee nella loro semplice "nudità" (numen), liberi da mediazioni perchè non più afferrabili per il pensiero razizonale, indeterminati, difficili da pensare e da descrivere a parole.

In questo senso si comprende il pensiero di Plotino secondo cui il grande senso degli Dei e delle Dee si trova nel "vuoto", nel "nulla" che deve riempire anche il nostro spirito e che regge tutto l'Universo. E lo scopo degli esercizi spirituali e delle pratiche rituali dovrebbe essere proprio questo: riempirci di "vuoto", di leggerezza, di calma immobile.

giovedì 1 agosto 2013

August

The original name of this month is Sextilis because it was the 6th month in the Ancient Calendar. Then it was named Augustus in honor of the Emperor Augustus.

The name "Augustus" is avery complex term: just thinking to the fact that the prefix "aug" connotates also names like "augur" or "augurium". In any case it evidences a polarization of energy.
This month is dedicated to harvest, storage and conservation (in a broader sense).

In particular August is dedicated to the Goddess Diana or the female polarity of Apollo.

Diana is defined as "Always Distant": she is a non-urban Goddess because she represents the sacralization of woods, forrests and wild places.

Her frantic dance, reserved only to women, is named "Ridda".

During the day Diana protects wild animals preserving their lives; during the night she hunts them giving them Death. In this way Diana embodies both Life and Death as deriving from an unique source.

Sacred animals to Diana are: lion, bear, deer, quail and hunting dog.

As Apollo is represented by the Sun, Diana is represented by the Moon. Her main symbol is the Bow representing the crescent moon and the "wild weapon".

Agosto

Il nome originale di questo mese è Sextilis poichè era il sesto mese del calendario antico. Venne denominato Augustus in onore dell' Imperatore Ottaviano Augusto.
Il termine "Augustus" è molto complesso: basti pensare che la particella "aug" si ritrova in denominazioni come "augur", "augurium". In tutti i casi rappresenta una polarizzazione di energia.

Il mese è dedicato alla raccolta e alla conservazione. In particolare il mese è dedicato a Diana ovvero la polarità femminile di Apollo.

Diana viene definita come la "Sempre Lontana": si tratta di una Dea non-urbana poichè rappresenta la sacralizzazione dei boschi, delle foreste e dei luoghi selvaggi.
La sua danza sacra, riservata esclisivamente alle donne, è la "Ridda".
Durante il giorno Diana protegge gli animali selvatici e ne preserva la vita; durante la notte Diana va a caccia di animali selvatici e ne apporta la morte. In questo modo questa Dea impersonifica sia la vita che la morte come unica sorgente.

Gli animali sacri di Diana sono: la quaglia, il leone, l'orso, il cervo ed il cane da caccia.

Come Apollo è rappresentato dal Sole, Diana è rappresentata dalla Luna. Il suo simbolo principale è l'Arco che rappresenta la Falce di Luna e "l'arma selvaggia".