Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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giovedì 28 marzo 2013

Tips of ancient wisdom - 9

Profecto beati erimus, cum corporibus relictis et cupiditatum et aemulationum erimus expertes; quodque nunc facimus, cum laxati curis sumus, ut spectare aliquid velimus et visere, id multo tum faciemus liberius totosque nos in contemplandis rebus perspiciendisque ponemus, propterea quod et natura inest in mentibus nostris insatiabilis quaedam cupiditas veri videndi.

Cicero, Tusconalane Disputationes, I,44

"We shall certainly be happy when, being emancipated from that body, we at the same time get rid of these desires and this rivalry. And that which we do at present, when, dismissing all other cares, we curiously examine and look into anything, we shall then do with greater freedom; and we shall employ ourselves entirely in the contemplation and examination of things; because there is naturally in our minds a certain insatiable desire to know the truth"



Pillole di saggezza antica - 9

Profecto beati erimus, cum corporibus relictis et cupiditatum et aemulationum erimus expertes; quodque nunc facimus, cum laxati curis sumus, ut spectare aliquid velimus et visere, id multo tum faciemus liberius totosque nos in contemplandis rebus perspiciendisque ponemus, propterea quod et natura inest in mentibus nostris insatiabilis quaedam cupiditas veri videndi.

Cicero, Tusconalane Disputationes, I,44

"Di certo saremo beati quando, una volta lasciati i corpi, saremo liberi da passioni ed invidie e se ora, quando siamo liberi dall'ansia, guardiamo e contempliamo qualche oggetto spirituale, allora faremo tutto questo molto più liberamente e ci porremo nella contemplazione e nella rilfessione perchè è presente nelle nostre menti insaziabili un certo desiderio di vedere il vero".

martedì 19 marzo 2013

Liber/Libera

March 17 is a day dedicated to Liber/Libera with the festivities of Liberalia

In this post I do not want to describe the characteristics of this public cult in the past (at present very difficult to perform in its original expression): I'd rather prefer to provide some brief consideration useful (I hope) both for an eventual private cult and for the understanding of some related implications and meanings which can help us to maintain our personal status of "awakening" and "awareness".

Liber and Libera  are fecundity natural forces (not accidentally cited during this month dedicated to fecundanting Mars), above all a fecundity linked to wild Nature particularly active in the forests; they are mainly active during the transition or passage periods such as Spring and Autumn.

Liber in particular is the trees' cortex, above all the cortex richer of life and sap connecting the leaves to the roots.  Liber/Libera are "Deities of the Sap", "The plants' blood". They are underground forces (included in the triad Ceres-Liber-Libera) which every spring emerge from the ground to resuscitate plants and trees.

They are symbolized by the Ivy, a plant  living drawing sap from trees.

Thanks ot these forces, trees can be covered by leaves and then by flowers. Liber/Libera are forces of the Sap, pollen and nectar as well as any kind of lymph: for men and women, Liber/Libera are linked to the maturity of sex organs and the related fluids as tools to animate Nature


We can use this Ode by Horace as invocation to Liber/Libera

  Bacchus on the far-off rocky hills, teaching
his chants -- you who are still to come, believe me --
I saw him and his student Nymphs and
goat-footed Satyrs and their pointed ears.
Euhoë! -- my soul trembles with that moment's fear,
Bacchus possesses my breast and I madly
rejoice. Euhoë!, spare me, Liber,
spare me, god of the fearful rod of power.

I must celebrate your inexhaustible
revelers, and the fountains of wine and full
rivers of milk, and mirror in song
honey dripping from the hollows of trees...

Horace, Ode 2.19 

Liber/Libera

Il 17 marzo ricorreva la festività dei Liberalia, ovvero una giornata dedicata a Liber e alla sua polarità femminile Libera

In questo post non voglio descrivere le caratteristiche di questo culto pubblico nel passato (oggi del resto difficilmente riproponibile nella sua veste originale), ma vorrei fornire qualche considerazione utile sia per una forma di culto privato sia per la comprensione di alcuni suoi significati ed implicazioni utili al mantenimento del nostro personale stato di "veglia" e continua "consapevolezza". 

Liber e Libera sono forze naturali della fecondità (non casualmente ricordati nel mese di Marte fecondatore), soprattutto di una fecondità legata alla natura indomita e selvaggia delle foreste, che si manifesta nei periodi di transizione o di passaggio. 

Liber in particolare è la corteccia dell'albero, cioè la parte della corteccia più ricca di vita e di linfa che collega le foglie alle radici.  Liber/Libera sono "Divinità della Linfa", "il sangue delle piante". Liber/Libera sono forze ctonie (comprese nella triade Ceres-Liber-Libera) che ad ogni primavera risalgono dalla terra e "resuscitano" gli alberi. 

Sono simboleggiati dall'edera, la pianta che vive attingendo la linfa degli alberi.



Grazie a queste forze, gli alberi tornano a coprirsi di foglie e successivamente di fiori. Forze della linfa, del polline, e del nettare: allo stesso modo Liber/Libera sono forze della maturazione degli uomini e delle donne, dei loro organi sessuali e dei relativi fluidi come veicoli che animano la natura. 

Possiamo utilizzare questa Ode di Orazio come invocazione a Liber/Libera.


O posteri, credetemi!
Ho visto un giorno Bacco fra le rupi
di remote montagne
che insegnava i suoi canti
alle Ninfe in ascolto che imparavano,
ed alle orecchie aguzze
dei Satiri dal piede biforcuto di capro.
Evoè! per lo spavento recente
vacilla ancora adesso la mia mente,
ma in tumulto gioisce
per l'animo da Bacco ora ispirato.
Evoè! te ne prego, o Libero, risparmiami,
risparmiami, temibile col tuo potente tirso.
Ora solo mi è lecito cantare
le Tiadi infaticabili,
di vino le sorgenti ed i ruscelli
straripanti di latte
e raccontare come il miele scorre
fuori dai cavi tronchi..
Orazio, Odi, 2/19


mercoledì 13 marzo 2013

Silence

In this blog I have often cited "silence" as critical element within the Traditional Roman Religion both as subject in specific spiritual exercises and in its deeper symbolic role also when adopted in given invocation modalities. I have mentioned that invocations can be performed aloud, whispering (murmur), in an absolute silence: these different modalities refer to different types of creating a Divine Contact. Similarly I have mentioned silence related to Mens and Vox.

In a common and profane meaning, silence corresponds to an idea of "concealing" or "stop talking". Silence in this way is likely to be opposed only to Vox or the verbal articulation and communication of thoughts.
The Traditional Roman Religion provides us with a deeper and more complex perspective to understand the real value, role, sense and meaning of silence. As profane silence implies a stop talking, sacred silence implies the capability to "stop thinking" or blocking Mens in a condition of pure calm and spiritual rest. It involves the achievement of a status of spiritual otium. As profane silence is used to stop the instictive and chaotic speaking, similarly sacred silence is used to stop the chaotic sequence of thoughts: this is the "inner silence" or "pax profunda".

The possibilities to achieve such condition of profound silence depends on the individual capability of concentration: this form of concentration has nothing in common with the common idea of concentration. I will describe in the future this idea in a next post. 

Silenzio

Spesso ho citato il "silenzio" come elemento critico della Religione Tradizionale Romana sia come componente di appositi esercizi spirituali sia nella sua più profonda veste simbolica anche quando accompagna alcune modalità di invocazione. Ho infatti ricordato che le invocazioni possono essere fatte a voce alta, mormorando (murmur) o in assoluto silenzio: queste diverse modalità esprimono diverse forme di contatto con il Divino. Allo stesso modo ho inoltre citato il silenzio in rapporto a Mens e Vox.

Nel senso più comune e profano, il "silenzio" corrisponde al "tacere" ovvero la sospensione della facoltà del parlare. Il "silenzio" in questo modo sembra contrapporsi esclusivamente a Vox ovvero all'articolazione e comunicazione del pensiero. 

La Religione Tradizionale Romana ci fornisce una prospettiva più profonda e articolata per comprendere il valore ed il senso del silenzio. Come il silenzio profano implica la sospensione del parlare, il silenzio sacro implica la capacità di "non attivare il pensiero" ovvero fermare Mens in una condizione di puro stato di calmo riposo dello Spirito ripiegato in sè stesso. Si tratta in sostanza di conseguire uno stato di otium spirituale. Come allora il silenzio profano serve a fermare il "parlare istintivo senza ordine" allo stesso modo il silenzio sacro ferma il susseguirsi caotico dei pensieri: è il "silenzio interiore" o "pax profunda".

Raggiungere questo stato di silenzio profondo dipende dalla capacità individuale di concentrazione: si tratta di una forma di concentrazione che non ha nulla a che vedere con l'idea "comune" di concentrazione, un concetto che approfondirò in seguito.


martedì 5 marzo 2013

Vitis - Discipline

In a previous post I mentioned the meaning of the baculum as symbol and tool typical of a Cultrix/Cultor. Baculum represents a sort of first basic "key"  related to a first "Sigillum - Seal" linked to Fides (Trust). Without baculum-Fides (towards Gods/Goddesses) we have no support and, during our walking along the Via, we may fall and fail.

In this post I would like to provide some brief indications  about a second level tool and symbol acting as "key" for a second Seal. I'm talking about the vitis: it is a typical symbol of a Mater/Pater Familias or the second stage after the Cultrix/Cultor.


Vitis in the past was a stick made of wood from grapevine the centurion used to inflict corporal punishments to the indisciplinated legionaries. In the same way, a mater/pater familias used a vitis to punish their daughters and sons. Vitis is a flexible stick: it can be bent but it never breaks down like a whip

It is clear enough that today one cannot imagine to use a vitis as a corporal punishment tool. Nonetheless, it is still representing, as in the past, Discipline. While in the past vitis was used to impose discipline over other people, today a pater/mater familias use a vitis as symbol of their personal discipline. 

How can a father/mother be a positive example or a model for their children without conforming to a code based on a personal discipline?

 Personal discipline is the precondition to overcome the worst spiritual pathologies for a man/woman: greed and rage. Overcoming greed and rage implies the capability to block the worst instincts in the common man/woman. Practicing personal discipline means overcoming the limits of the Ego, overcoming the inner Chaos and achieve a condition of calmness and impassivity.


The Baculum-Fides provides us with a support to undertake the Via: similarly the Vitis-Discipline provides us with the strength and courage to proceed in the Via.

It is important to note that Discipline is not synonym of an absolute rigor and rigidity in behaviour. On the contrary, it means living in simplicity and mental presence because it implies the achievement of "calmness" practicing a quiet force. Personal discipline basically is related to the 5 vowes keeping a constant personal control. Becoming aware of what we are doing is a first step to practice personal discipline, overcoming anxiety and illusions.

Vitis has also a very complex symbolism about which I describe just few brief considerations.
 

The log of the grapevine is clutched like a snake around a support (note the symbols of the snake and the axis) showing the shape of a spiral. The cortex of the grapevine itself has the drawing of a spiral. On the one hand Discipline is a unraveling force with the movement of a spiral. On the other hand the grapevine, with its spirals, is the symbol of "rise", "ascension", "spiritual elevation": we can find this symbolism also in the "twisted columns". These columns, represents the Path and the "Spiral of Smoke" raising towards the Sky concretely drawing the " Spiritual Elevation Path".

Thanks to the personal discipline it is possible to activate this spiral process symbolizing the continuity among different manifestations of the Being placed on different and overlapping existentials plans as a possibility to overcome the status of "common man/woman"


Vitis - Disciplina

In un mio precedente post ho accennato al significato del baculum come simbolo e strumento caratteristico della Cultrix e del Cultor. Il baculum rappresenta una sorta di prima "chiave" di base relativa al primo "sigillo" connesso a Fides (Fiducia). Senza Baculum-Fides (nei confronti degli Dei e delle Dee) non abbiamo appoggio e lungo il nostro cammino sulla Via rischiamo di cadere.

In questo post voglio fornire qualche indicazione sommaria su un secondo strumento-simbolo che funge da chiave per il secondo "sigillo". Si tratta della vitis: essa infatti è il simbolo della Mater e del Pater Familias ovvero il gradino successivo dopo quello del Cultor/Cultrix.

 La vitis in origine era un bastone fatto di legno di vite (da cui viene il suo nome) che il centurione usava per comminare le pene corporali ai legionari indisciplinati. Allo stesso modo il pater e la mater familias utilizzavano la vitis per punire i figli. Era quindi un bastone flessibile che si piegava e non si spezzava mai, come una frusta.

E' evidente che oggi non si può immaginare la vitis come strumento di punizione corporale. Tuttavia essa continua a rappresentare, come in passato, la disciplina. Mentre quindi in passato la vitis veniva impiegata per imporre la disciplina sugli altri, oggi un pater ed una mater familias portano la vitis per simboleggiare la disciplina che essi impongono a sè stessi. Come può infatti un genitore costituire un esempio ed un modello positivo nei confronti dei figli se non rispetta un codice di comportamento ovvero non si impone una disciplina personale?

La disciplina personale infatti è la precondizione per vincere i due mali peggiori che possono affliggere un Cultor o una Cultrix ovvero l'avidità e l'ira. Vincere l'avidità e l'ira significa frenare gli istinti peggiori dell'uomo e della donna comune: praticare la disciplina personale significa vincere il proprio Ego, superare il caos interiore e raggiungere uno stato di calma ed imperturbabilità.

Come il Baculum-Fides ci fornisce l'appoggio per incamminarci sulla Via, la Vitis-Disciplina ci fornisce la forza ed il coraggio di proseguire lungo il cammino.

La Disciplina non è il rigore assoluto e la rigidità del comportamento. Vuol dire anzi vivere con leggerezza e presenza mentale perchè si tratta di conquistare la "calma" e padroneggiare una forza tranquilla. Praticare la disciplina personale significa fondamentalmente seguire i 5 voti e mantenere sempre il controllo e la padronanza di sè: essere sempre consapevoli delle proprie azioni è il primo passo per praticare la disciplina personale, vincere le inquitudini e le illusioni.

La vitis presenta inoltre un simbolismo molto complesso di cui fornisco solo alcuni brevissimi accenni.


Il tronco della vite si attorciglia come un serpente (simbologia del serpente) intorno al sostegno (simbolo assiale) assumendo la forma di una spirale. La stessa corteccia della vite presenta il disegno di una spirale. Da una parte allora grazie alla Disciplina possiamo attivare una forza interiore che si dipana e si libera con il movimento di una spirale. Dall'altro la vite, con la sua spiralità, simboleggia "l'ascensione", "l'elevazione": troviamo questa simbologia anche nelle colonne vitinee o tortili. Queste colonne, che sono delle vere e proprie vitis, rappresentano il cammino e le volute del fumo ("le colonne di fumo") che salgono verso il cielo disegnando fisicamente il "percorso ascensionale".

Grazie alla disciplina personale è possibile attivare questo movimento spiroidale che simboleggia la continuità fra i diversi stati dell'essere che si trovano su piani esistenziali diversi e sovrapposti superando quindi lo status di uomo e donna "comuni". 


venerdì 1 marzo 2013

March

After having celebrated the Februalia as final rite of purification during the last day of February, on March the 1st the Sacred Year begins.

March is thus a very important month characterized by many celebrations.

March is enterely dedicated to Life and Nature re-birth in all their expressions. This month is dedicated to the generating forces converging into two polatiries: Mars (Male Polarity) and Cybele (Female Polarity)

Mars - usually wrongly labelled only as the God of War - is the "He-generating". He is symbolically Romolus' and Remus' father being in this way Father of the Roman People. Mars is the Fecundating Male Energy, expanding active energy: he-fecundating Earth, Plants, Flowers, Fields, etc. He is defined as Marmor (shining, gleaming) but more frequently as Marmar (Reproductive Force of the Nature) or Gradivus (Fecundating Vegetation).

Sacred plants to Mars are: figtree and oak. Sacred animals are: wolf, horse and woodpecker.

If Janus is the sacralization of the "beginnings", Mars is the sacralization of the "activity" and "things' blossoming". To Mars are dedicated the "Sacrae Prima-verae" of youth who entered the adult life as foundators and fecundators.
His sacred symbol is a Spear.
 
The Mars antique female polarity is Nerio but in the time course she tended to have a smaller and smaller importance.


Cybele is the female polarity of fecundity (She-Fecundating). Cybele is by definition the Great Mather embracing all the Goddesses having specific characteristics. In the same time she is associated to the main Goddesses: Iuno, Vesta, Tellus, Bona Dea, Maia, Gaia, Flora, Ceres, Pomona, etc.

Cybele is the perennial energy of the Nature renewal. She is the Lady of the Plants: pine, boxtree and oak are sacred plants to Cybele. She is also the Lady of the Animals. Humans have learnt from her how to cultivate corn and cereals.

Cybele's sacred symbols are: the Tower and the Lion.
  • 1 - 6 march: Matronalia, Fire of Vesta
  • 4 - 10 march: Ludi Megalesi
  • 7 march: Mars' Agonalia, Iunonalia
  • 9 march: Mars' Weapons
  • 14 march: Equiria, Mamuralia
  • 15 - 27 march: Megalesia, Anna Perenna
  • 17 march: Liberalia
  • 19 march: Mars' Weapons, Great Quinquatria (by 21st march)
  • 23 march: Tubilustrium

Marzo

Dopo aver celebrato i Februalia come rito di purificazione durante l'ultimo giorno di Febbraio, con il 1 Marzo inizia l'Anno Sacro.

Marzo è quindi un mese importantissimo e ricco di celebrazioni.

Marzo è interamente dedicato alla rinasciata della vita e della Natura in tutte le sue espressioni. Il mese è dedicato alle forze generatrici che convergono nella polarità maschile di Marte ed in quella femminile di Cibele.

Marte - spesso erroneamente identificato solo come il Dio della guerra - è il "generatore". E' simbolicamente padre di Romolo e Remo quindi padre del Popolo Romano. Marte è l'energia maschile, energia in espansione attiva che feconda: la Terra, le Piante, i Fiori, i campi agricoli, ecc...
Viene definito Marmor (splendente, luccicante), ma più spesso Marmar (forza riproduttiva della Natura) o Gradivus (Fecondatore della Vegetazione).

Le piante sacre di Marte sono il Fico e la Quercia. I suoi animali sacri sono il lupo, il cavallo e il picchio.

Se Giano è la sacralizzazione degli inizi, Marte è la sacralizzazione dell'attività e dello sbocciare delle cose. A lui sono dedicate le "primavere sacre" dei giovani che entravano nella vita adulta e diventavano fecondatori e fondatori.

Il suo simbolo è la Lancia.

L'antica polarità femminile di Marte è Nerio che con il tempo si è andata come "atrofizzando" o rimpicciolendo.


Cibele è la polarità femminile della fecondità. Cibele è la Grande Madre per definizione ed unisce in sè stessa tutte le divinità femminili aventi dei compiti specifici. Essa è inoltre associata alle maggiori divinità femminili: Giunone, Vesta, Tellus, Bona Dea, Maia, Gaia, Cerere, ecc...

Cibele è l'energia perenne del rinnovamento della Natura. Cibele è la Signora delle Piante: a lei sono sacri il Pino, il Bosso e la Quercia. Essa è anche Signora degli Animali. Da lei gli uomini hanno appreso la coltivazione del grano e dei cereali.
I suoi simboli sono la Torre ed il Leone.
  • 1 - 6 marzo: Matronalia Fuoco di Vesta
  • 4 - 10 marzo: Ludi Megalesi
  • 7 marzo: Agonalia di Marte, Iunonalia
  • 9 marzo: Armi di Marte
  • 14 marzo: Equiria, Mamuralia
  • 15 - 27 marzo: Megalesia, Anna Perenna
  • 17 marzo: Liberalia
  • 19 marzo: Armi di Marte, Grandi Quinquatria (fino al 21 marzo)
  • 23 marzo: Tubilustrium