Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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venerdì 11 gennaio 2013

Carmentalia - Carmenta

Le giornate dal 12 al 15 di gennaio sono dedicate a Carmenta, la sacralizzazione dell'energia femminile della veggenza e del potere della profezia. Carmenta-Carmentis viene identificata come una ninfa a sottolineare il nesso fra questa forza sacra e l'energia femminile dell'acqua. 

Carmenta, che in antichità disponeva di un apposito Flamen e di un'apposita Flaminica, sovraintende anche alle nascite perchè essa è una Dea del Destino: per questo Carmenta si lega alla veggenza. Mi preme far notare che con il termine "veggenza" non si intende una forma delirante di passionale previsione del futuro, ma la capacità di chi padroneggia questa forza di "vedere ciò che gli altri non vedono" in senso mistico. Mentre la strix, alimentata dal potere di Minerua, "vede nelle tenebre", la veggente, alimentata dal potere di Carmenta, "vede nel tempo". 

Carmenta presenta due appellativi connessi alla posizione positiva o negativa del nascituro: Postuorta e Prorsa. Nel primo caso Carmenta è rivolta al passato, nel secondo al futuro. In questo modo si evidenzia anche il nesso fra Carmenta e Giano.

Carmenta sacralizza inoltre tutte le formule rituali della Religione Tradizionale Romana. Il termine carmen infatti identifica la "parola rituale cantata" quindi gli inni, i versi sacri, l'invocazione al divino quando essa viene fissata in una formula: il canto degli Arvali è detto infatti Carmen.  

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