Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
.

lunedì 22 ottobre 2012

Celia Concordia e le Dame Bianche

Voglio dedicare questo post a Celia Concordia, probabilmente l'ultima Vestale Massima di cui si ha testimonianza. Celia Concordia, insieme alle altre Vestali, venne cacciata dall'Aedes di Vesta a seguito delle persecuzioni di Teodosio (IV-V secolo), della soppressione dei Culti tradizionali e dello spegnimento del Fuoco Sacro. La dispersione delle Vestali rimane un aspetto poco chiarito e poco noto, così come rimane poco conosciuta la sorte degli altri esponenti degli ordini religiosi tradizionali. 

Eppure per me è molto difficile credere che la voce di Celia Concordia e delle altre Vestali, in quanto portatrici di una tradizione antichissima e molto sentita dai cultores, possa essere stata messa a tacere del tutto. Nonostante la ferocia della nuova religione e dei suoi sostenitori, esse dovevano godere di un alto prestigio e rispetto in molti uomini e donne non solo nell'Urbe, ma in tutti i centri dove i culti tradizionali ancora resistevano.

Penso a Celia Concordia, alle altre Vestali e alla loro fuga da una Roma in preda alla violenza e alla ferocia dei membri della setta soprattutto in considerazione alla più o meno contemporanea apparizione delle cosiddette "Dame Bianche" nelle foreste dell'Italia Centrale. Si tratta di una tradizione molto antica e molto sentita dalle popolazioni rurali di queste regioni: anche dove vivo, nella Tuscia, il cosiddetto Alto Lazio, esiste il ricordo di queste figure femminili vestite di bianco che vivevano nelle zone più remote ed impenetrabili della Silva Cimina.

Le "Dame Bianche" vennero identificate dalla popolazione con le fate: poi a seguito della propaganda dei preti cristiani vennero identificate con le streghe. Esse apparivano improvvisamente (solitamente nei pressi di una grande Quercia Madre), erano vestite di bianco e non si facevano avvicinare da nessuno: venivano consultate per le loro conoscenze profonde di medicina, di erbe, di veleni. Avevano conoscenze di "segreti" che si tramandavano di madre in figlia: potevano avvicinare senza pericoli gli animali selvatici e parlavano la "Lingua degli Uccelli" (ovvero la Lingua della Natura o Lingua del Vero).

Ancor oggi al tramonto si dice che sia possibile vederle in lontanaza fra gli alberi nel fitto della foresta.

E' evidente che si tratta di leggende, ma a me piace pensare che la tradizione di Celia Concordia e delle Vestali non si sia spenta del tutto e che si sia trasmessa tramite le "Dame Bianche", le Fate delle leggende.

Nessun commento: