Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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giovedì 19 maggio 2011

Libatio

LIbatio is the most common and immediate sacrificial act. It is important to note that a sacrifice, in the traditional roman religion, not always implies animal killings. On the contrary, the most ususal expression of sacrifice was and still is the libatio as superior bloodless manifestation of the inclination to sacrifice.

Sacrificium e Sacrificare mean "making sacred" or making a translation into the divine dimension and opening a link with the divine sphere. The central core of a sacrifice is the execution of a rite through which, with an offer, the destruction of dissolution of something is made in relation with an invisible entity.

According to Ovid, the term libatio derives from Liber or Dionysus: this God brought libatio as a tradition coming from the Vedas of Ancient India. Libamina are the offerings in the libatio. They are, in order of importance: wine (an offer from a plant), milk (an offer from an animal), water (an offer from Mother Earth). Nonetheless other kind of libamina (food, seeds, etc.) can be offered.

Libatio is a form of private sacrifice thus expressing a dissolution, "a destruction in order to have something". The most common gesture in a libatio is the pouring of a liquid into the fire or on the ground.

Any moment of the day may be good (fas) to make a libatio, but the main libationes are those of the morning and those of the evening (libatio before sleeping and libatio when the sacred light comes back). the normal everyday life can be considered as such (it means: sacred) when included, through a circular movement, between these two polarizing acts.

A libatio, according to the ancient rite deriving from the Vedas heritage, can be made pouring four spoons of milk (wine or water) into a bigger spoon and from this pouring milk into the fire or on the ground (twice). A kind of simpler libatio involves the pouring of four spoods of milk (or wine or water) into a bowl and, with a well stretched (left) arm, from this pouring milk (wine or water) on the ground (twice). Please remeber that during a libatio it's better not to hold iron objects or knots.

A libatio with water always implies a purification rite.

More complex rites or those involving important moments of a family life or the consacration of a site may imply more complex libationes: a libatio with wine first, then with milk and finally with water.

The ancient rite, deriving from the Vedas tradition, implies this formula: "the God/Goddess who draws this libatio, being grabbed by this libatio, take-support-fulfil the desire for which he/she draws it"

Please note that this formula, like others, can be expressed in silence, murmured or expressed aloud: there are great differences in this (mens and vox) I'll describe in the future.

From this, it is clear enough that libatio is an instrumental rite in order to create and have the support of the divine during the day course or during the making of some acts.

Libatio

La libatio è l'atto sacrificale più semplice e più immediato. E' opportuno ricordare che il sacrificio, nella religione tradizionale romana, non implica sempre uccisioni di animali. Al contrario la forma di sacrificio più frequente era e resta la libatio come massima espressione non cruenta dell'attitudine a sacrificare.

Sacrificium e Sacrificare vogliono dire "rendere sacro" ovvero muoversi nella dimensione del divino ed aprire un collegamento con la sfera del divino. L'essenza del sacrificio è lo svolgimento di un rito con cui si pratica, tramite un'offerta, la dissoluzione di qualcosa in relazione con una presenza invisibile.

Secondo Ovidio, il termine libatio deriva da Liber ovvero Dioniso: questo Dio avrebbe introdotto la libatio come tradizione proveniente dall'India Vedica. Libamina sono le offerte della libatio, principalmente, in ordine di importanza: vino (offerta da una pianta), latte, (offerta da un animale), acqua (offerta dalla Madre Terra). Tuttavia anche altre libamina possono essere offerte.

La libatio è una forma di sacrificio privato che esprime quindi una dissoluzione, "una distruzione per avere". Il gesto più comune della libatio è l'atto di versare un liquido nel fuoco o sulla terra. Qualunque momento della giornata può essere indicato per effettuare una libatio, ma le libatio principali sono la libatio del mattino e quella della sera (libatio quando ci si corica e libatio quando torna la sacra luce). La normale quotidianità (che quindi diventa sacra) si svolge, in un movimento circolare, all'interno di questi due atti polarizzanti.

La libatio, secondo il rito più antico di derivazione vedica, si svolge versando quattro cucchiai di latte (o vino o acqua) in un cucchiaio più grande e da questo si versa il latte nel fuoco o nella terra per due volte. Una forma di libatio più semplice prevede il versamento di quattro cucchiai di latte in una scodella e, con il braccio teso, si versa il contenuto sulla terra per due volte. E' opportuno non avere oggetti di ferro o nodi addosso durante lo svolgimento della libatio.

La libatio con acqua implica sempre un rito di purificazione.

I riti più complessi e che coinvolgono momenti importanti per la vita di una famiglia o la consacrazione di un luogo implicano libationes complesse: prima una libatio con vino, poi una con il latte e in ultimo con acqua.

La formula antica, derivata dalla tradizione vedica, prevede l'uso di queste parole: "la divinità che attinge questa libagione, essendo afferrata da questa libagione, accompagni-sostenga esaudisca il desiderio per il quale egli/ella l'attinge".

E' opportuno ricordare che questa formula, come molte altre, può essere detta in silenzio, mormorata o detta a voce alta: vi è una grande differenza fra queste espressioni (mens e vox) che descriverò in seguito.

Da questa formula si comprende chiaramente come la libatio sia un rito strumentale per fare in modo che l'officiante sia sostenuto dal divino durante il corso della giornata o per lo svolgimento di determinati atti.

lunedì 9 maggio 2011

La Seconda Triade

La Seconda Triade deve essere considerata come una sorta di evoluzione, verso una declinazione decisamente più popolare, della tripartizione della più alta espressione della manifestazione del divino. Per il significato del numero 3 ed il conseguente significato del concetto stesso di "triade" si faccia riferimento al mio precedente post sulla Prima Triade.

La Seconda Triade è composta da Giove, Giunone e Minerva.


Giove (cfr. la "Prima Triade")


Giunone

Giunone (Juno - polarità femminile) - Giove (Jupiter - polarità maschile)

Giunone è la sacralizzazione della "nascita" nel senso più ampio possibile e del parto: le Calende sono sacre a Giunone.

Come Giove, Giunone ha una lunga lista di appellativi (indicati negli Indigitamenta) tra i quali Juno Lucina (“Colei che porta i bambini alla luce”) è uno dei più importanti. La fecondità e tutto ciò che è espressione del femminile sono tipici aspetti sacri di Giunone.

Giunone è anche chiamata Regina per descrivere il suo ruolo quale Somma Autorità Femminile (in senso religioso, politico e magico). In tal modo il Pater Familias e la Mater Familias sono la rappresentazione umana dell'autorità di Giove/Giunone all'interno della famiglia. La suo denominazione di Juno Mater è qualcosa che va molto oltre il significato profano di "Madre" del senso comune: si faccia riferimento al significato della festa antica dei Matronalia.

Giunone è "Fecondità Sacra". Nello stesso tempo è Juno Sospita o polarità femminile delle attività marziali e militari. In questo modo si esalta ancora la triplice sfera funzionale di Giunone: autorità sacra, forza sacra e fecondità sacra.

Giunone è denominata anche “Juno Moneta” ovvero “Colei che amminisce" o “Colei che dà buoni consigli".

Gli anelli rotti ed i nodi sono oggetti particolarmente nefas quando si invoca o si fa riferimento a Giunone: allo stesso modo sono estremamente nefasti quando si entra in un luogo consacrato a Giunone.

Gli animali simbolo e sacri a Giunone sono: la cornacchia, l'oca, la giovenca bianca. Le piante sacre sono: la quercia e l'olivo


Minerva

Minerva (polarità femminile) – Poseidone poi Nettuno (nel lectisternium) (polarità maschile)


Antichissima divinità femminile italica il cui nome originale è Minerua. Essa è la sacralizzazione dell'abilità, della maestria, del lavoro manuale, del "saper fare", dell'attività intellettuale, della capacità pratica (sollertia). Minerva è anche "l'arte e l'intelligenza nella guerra e nelle discipline marziali", l'astuzia, la furbizia, l'intelligenza sottile, la ragione, l'invenzione ed il pensiero razionale.

Anche per questa ragione il suo tipico simbolo è l'armatura di bronzo proprio a simboleggiare la solidità e la forza "difensiva" del pensiero razionale.

Nel calendario antico, Minerva non disponeva di festività pubbliche specifiche tranne che per la giornata del 19 marzo: artificum dies. Per questa ragione Minerva è oggetto principalmente di culti privati. Gli artigiani e le "casalinghe" venivano chiamate "le mani di Minerva".

Gli animali simbolo e sacri a Minerva sono la civetta ed il cavallo. I suoi simboli sono l'armatura di bronzo, l'occhio, la vista. Altri simboli estremamente importanti sono il morso usato per i cavalli ed il timone proprio a simboleggiare il controllo della ragione sull'istinto e sulle forze incontrollate.

The Second Triad


The second Triad has to be considered a sort of evolution, towards a more popular declination, of the tripartite organization of the highest expression of the celestial divine manifestation. For the significance of the number 3 and the consequent meaning of the triad refer to my privious post about the first triad.

The second triad is composed of Jupiter, Juno and Minerva.


Jupiter (see "The Firts Triad")

Juno

Juno (Female polarity) - Jupiter (male polarity)


Juno is the sacralization of birth (in very broad sense) and delivery: Calendae are sacred to Juno.


Like Jupiter, Juno has a long list of appellations (Indigitamenta) among which Juno Lucina (“She taking child to the daylight”) is one of the most important. Fecundity and anything can be expression of “Feminine” are typical sacred aspects of Juno.

Juno is also Regina (Queen) to describe her role as Female (political, magical and religious) Authority. In this way a Pater Familias and a Mater Familias are the human representation of the Jupiter/Juno Authority within the family. Her denomination as Juno Mater is something more than “Mother” in the common sense just considering the important role of the ancient festivity of Matronalia. She is the sacred “Fecundity”. In the same time she is also Juno Sospita or the female polarity of war activities.

In this way Juno has a triple functional sphere: sacred authority, sacred force and sacred fecundity.

Juno is also named “Juno Moneta” or “She warning” or “She giving good advices”.

Broken rings or knots are particularly nefas when invoking Juno or when entering sites sacred to Her.

Sacred animal to Juno are: the crow, the goose, the white heifer. Sacred plants to Juno are: the oak and the olive tree.

Minerva

Minerva (female polarity) – Poseidon then Neptune (in the lectisternium) (male polarity)

Minerva is the sacralization of “craft” and “know-how”, any “intellectual activity”, the “practical skill” (sollertia). She is also “the art and intelligence of war”, the “Astuteness”, the “Reason”, the “Invention” and the “Rational Thought”. Also for this reason she is symbolized by a bronze shining armour (solidity of the rational thought).

In the Ancient Calendar there are no specific festivities dedicated to Minerva except for the march 19th: the artificum dies. She has essentially private cults. Craftsmen are “the Minerva’s Hands”.

Sacred animals to Minerva are the owl and the horse. Her symbols are the bronze armour, the eye, the sight. Other important symbols are the bit and the rudder as symbols of rational control over savage and uncontrolled forces.

lunedì 2 maggio 2011

May

May is a month dedicated to the "underground fire" and to mystery (what is not perceivable and unknown). In particular this month is dedicated to the Goddess Maia, an underground Goddess (ctonia) whose male polarity is Vulcan

Maia is a Magna Mater (Great Mother) and from her name derives the term Maiestas: she is defined also Stata Mater (she blocking fire).

She is also defined as "she giving shapes".

Maggio

Maggio è il mese dedicato al fuoco sotterraneo ed al mistero (ciò che non è percepibile ed è ignoto).

In particolare il mese è dedicato alla Dea Maia, divinità sotterranea (ctonia) la cui polarità maschile è Vulcano.

Maia è una Magna Mater (da cui deriva il termine Maiestas) ed è definita Stata Mater (colei che arresta il fuoco).

E' definita inoltre come "colei che dà le forme".