Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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mercoledì 23 marzo 2011

Atheism

The problem of Atheism detains peculiar aspects within Traditional Religion: it's a very complex issue hardly simplified into elementary concepts.

Atheism, in general terms, is based on a negation of a transcendent dimension in Nature and in reality. According to a traditional perspective, atheist is not who denies and refuses the existence of Gods/Goddesses, but rather who has been abandoned by Gods/Goddesses. The analytical perspective is thus reversed.

A man abandoned by Gods/Goddesses (even for his choice and decision), is a man abandoned to his fate: he is thus a-theist, deprived of the Gods'/Goddesses' presence and support.

Traditional Religion identifies a distinction between religious and not-religious man rather than believer and atheist.

If Nature and reality are "cases" or "containers", which can be read and interpreted by scientific laws, Gods/Goddesses are the meta-physical content of Nature and reality which finally become expressions of the Divine's manifestation. Describing and interpreting such content is not a science goal: it's impossible to describe into mathematical formula the joy and role of family links (Vesta), the role of Law and Authority (Jupiter/Juno) or the revealed beauty of a Sunset (Venus): these links and meanings have to be interpreted through a different meta-scientific perspective.

Gods/Goddesses may be ignored or disdained: but this approach makes a man/woman a not-religious man/woman. The transcendent dimension is not denied because the idea of humanity, Nature and reality will be otherwise unavoidably reduced and degraded. This degradation results from a negation of those fundamental aspects of human spirit directly connected to this transcendent dimension. This dimension makes mankind and Nature not only a mere quantitative phenomenon, but a qualitative one. If we consider only these quantitative aspects anything is "crippled": both dimensions have thus to be integrated.

Mankind is presently living in this crippled condition whose effects are definitively evident.

Regaining "quality" to mankind and Nature thus firstly means overcoming "Theism" or the God's personification and humanization, the idea of Providence, sanctions, Hell and Heaven, the idea of Divine linked to a sterile idea of Good and Evil. Overcoming theism implies consequently overcoming Atheism because the concept of "Believing" disappears. Disappearing the idea of "believing", also the idea of "believer" will disappear and consequently also the idea of "not-believer". If the term "believer" is a non-sense, similarly also the term "atheist", in conventional terms, will be a non-sense.

martedì 22 marzo 2011

Ateismo

La questione dell'Ateismo presenta dei caratteri peculiari nella Religione Tradizionale. L'ateismo convenzionale di fatto implica una negazione del "trascendente" nella realtà e nella Natura.

L'ateismo nella prospettiva tradizionale si presenta come una questione complessa difficilmente riducibile in concetti elementari. Ad un livello molto superficiale si può dire che l'ateo non è colui che nega l'esitenza degli Dei/Dee, ma colui che è "abbandonato dagli Dei/Dee". La prospettiva è quindi rovesciata con implicazioni molto complesse.

L'uomo abbandonato dagli Dei/Dee (anche per sua scelta) è un uomo abbandonato a sè stesso: quindi "ateo", privato della presenza degli Dei/Dee.

La Religione Tradizionale semmai pone la distinzione fra uomo religioso e uomo non religioso.

Se il mondo e la realtà sono "contenitori", interpretati da leggi formulate dalla scienza, gli Dei/Dee sono il "contenuto meta-fisico" di ogni ambito del reale e della Natura, che alla fine si presenta come forme di manifestazione delle divinità. Non è compito della scienza delineare formule o leggi per interpretare questo contenuto; l'interpretazione di questi nessi e manifestazioni è compito di una dimensione meta-scientifica.

Gli Dei/Dee possono essere ignorati o disprezzati: questo rende l'uomo non religioso. Questo però non implica una negazione della realtà sovrasensibile perchè altrimenti si avrebbe una menomazione e una degradazione della concezione che l'uomo ha di sè stesso, della Natura e della realtà.Questa degradazione si realizza perchè gli aspetti fondamentali dello spirito umano si legano proprio a questa dimensione sovra-umana che rende l'uomo e la realtà non più solamente un mero fenomeno quantitativo, ma qualitativo. Fermarsi solo agli aspetti quantitativi vuol dire "degradazione": le due prospettive (quantitativa e qualitativa) devono essere quindi integrate.

L'uomo oggi vive "amputato" di una dimensione e gli effetti di questa menomazione sono evidenti.Restituire "qualità" all'uomo e alla realtà vuol dire in primo luogo superare il "teismo" ovvero la personificazione ed umanizzazione del Divino, l'idea di Provvidenza, l'idea delle sanzioni , del Paradiso e dell'Inferno, il Divino legato ad una mera idea di Bene e di Male. Superare il Dio-Persona del "teismo" implica, conseguentemente un superamento dell'ateismo: svanisce il concetto di "credere" e di "credente" e parallelamente di "non-credente". Se quindi il termine "credente" perde il suo senso, allo stesso modo perde di senso il concetto di "ateo", nel senso convenzionale del termine.

martedì 8 marzo 2011

The Triad

The highest level of the Divine expression is articulated through a Triad or three key-manifestations of the Divine. The Triad describes the expression of the three main Divine Functions. The Traditional Roman Religion is based on a First Triad (or Archaic Triad) and a Second Triad. The First Triad is composed of Jupiter-Mars-Quirinus: the Second Triad is composed of Jupiter-Juno-Minerva.


The First Triad

The First Triad is mentioned in many religious formula and rituals (devotio, ritual of the Salii, consacration of spolia opima, etc…), and historically it was embedded and personified by the main flamines: the Flamen Dialis, the Flamen Martialis, the Flamen Quirinalis.

  • The first function expressed by the Triad is Authority, sacralized by the theology and symbology of Jupiter: it is materialized into legal and sacral power and into Law.
  • The second function is Force, in physical sense as well as fecundating energy, sacralized by the theology and symbology of Mars: it is materialized into martial activities and into the energy of Nature.
  • The third function is Civil and Social Organization and Prosperity, sacralized by the theology and symbology of Quirinus: it is materialized into civil commitment and work activities

La Triade

Il vertice dell’espressione divina nella Religione Tradizionale Romana si declina attraverso una Triade ovvero tre manifestazioni chiave ed epicali del divino. La Triade descrive la manifestazione delle tre funzioni principali del divino.


La Religione Tradizionale Romana presenta una Prima Triade (o Triade Arcaica) e una Seconda Triade. La Prima Triade è composta da Giove-Marte-Quirino, mentre la Seconda è composta da Giove-Giunone-Minerva.


La Prima Triade


La Prima Triade è menzionata in numerose formule e rituali (devotio, rituale dei Salii, consacrazione degli spolia opima, ecc…) e storicamente era impersonificata dai tre flamines maggiori: il Flamen Dialis, il Flamen Martialis, il Flamen Quirinalis.


  • La prima funzione espressa dalla Triade è l’Autorità, sacralizzata dalla teologia e simbologia di Giove: essa si declina nel potere legale e sacrale e dal diritto.
  • La seconda funzione è la Forza, in senso fisico, ma anche come forza fecondante, sacralizzata dalla teologia e simbologia di Marte: essa si declina nelle attività marziali e nelle energie della Natura.
  • La terza funzione è l’organizzazione civile e sociale e la prosperità, sacralizzata dalla teologia e simbologia di Quirino: essa si declina nell’impegno civile e nel lavoro.

mercoledì 2 marzo 2011

Reflections

In occasion of the beginning of the sacred year according to the ancient calendar of King Numa, I include some personal reflections and considerations.


We are today living in a phase of social, political, ethical, economic and environmental chaos resulting by a culture which, after having cancelled any immaterial contents from the world, has deprived the human kind of any sense of responsibility (in spatial and temporal terms). The Divine has been expelled by the Nature and by our planet Earth: “man” has become the sole criterion and measure for all. It is necessary to re-acknowledge that “All is interconnected” and at present it has become particularly urgent to re-create and re-generate again an harmony with Nature, her forces, her energies.


A re-appropriation of Gods and Goddesses has thus become an urgent priority because they are essentially the “Spirit of the Earth and Nature”; they are the essential element capable to provide dignity to the reality around us. Therefore they must become visible again to those wishing to live their lives in conscience, awareness and responsibility.


To do this the great heritage of the Traditional Roman Religion can represent a huge ethical and spiritual resource also acting as a “compass” in re-directing men and women towards a reconstruction of the harmony (Pax Deorum) we have lost. This traditional heritage, to which it must be assigned its original dignity and value removing those prejudices generated by ignorance and antagonism, is thus a “map” useful to undertake and remain in the “Via” in order to consider and understand the World as a network of signs, signals and values, as a spiritual communication network. Therefore, the Traditional Roman Religion represents a path “to go back home”, it’s a “Via” for a return journey based on responsibility towards oneself, others and Nature.


It is important to be aware that the past cannot come back in the same way in which it once has been materialized, but its ideas and values can be distilled: what disappeared as civilization can live again as “principle”.


The Traditional Roman Religion is essentially based on the ethics of the natural "end" and "limit". The measure of this "end" is Death. Everything is living is destined to die, but, even if destined to die, it doesn't mean that life is not worth living. Everything has its own "time". It is important not to miss the joy life offers to us: "carpe diem". We thus must "conquest our time" to valorise life as it is. We must live our life as well as our death with dignity. We can live our life being always aware of our limits.


The Traditional Roman Religion is essentially based on the principle of tolerance and refuse any idea of “religions’ wars and clashes” in any expression and manifestation. This tolerance is expression of a religious cosmopolitanism in which believers, not- believers and believers from other religions are recognized in their diversity and multiplicity (principle of universal tolerance): they are not a threat to any type of monopoly of an absolute truth, but they are all a source of enrichment.

Riflessioni

In occasione dell'inizio dell'anno sacro secondo il calendario antico di Re Numa, approfitto per riportare alcune mie considerazioni personali.


Oggi ci troviamo a constatare che l’umanità sta vivendo una fase di caos sociale, economico, politico ed ambientale causato da una cultura che, dopo aver svuotato il mondo di ogni contenuto, ha privato l’uomo di qualsiasi senso di responsabilità (spaziale e temporale). Il Divino è stato espulso dalla Natura e dal nostro pianeta e l’uomo è stato assunto a criterio unico di misura di tutte le cose. Siamo consapevoli che Tutto è connesso ed oggi è più che mai necessario tornare ad essere ri-sintonizzati con la Natura, le sue forze e le sue energie. Abbiamo bisogno quindi di riappropriarci degli Dei e delle Dee che sono lo spirito della Terra (il nostro Pianeta) e sono ciò che danno dignità alla realtà che ci circonda: abbiamo bisogno che tornino ad essere visibili agli uomini che desiderano vivere in coscienza e consapevolezza.


Per fare questo si fa riferimento al grande retaggio della Tradizione Romana: essa rappresenta un grande bacino etico e spirituale che può fungere da bussola per ri-orientarci a ricostruire questa sintonia (Pax Deorum) che è andata perduta. Questo retaggio tradizionale, cui viene restituita la sua originaria dignità e valore ripulendolo dai pregiudizi sedimentati dall’ignoranza e dall’antagonismo, è quindi una mappa per non perdere la “Via”, per tornare a vedere e comprendere il Mondo come un insieme di segnali e di valori, una rete di comunicazione. La Religione Tradizionale Romana rappresenta un ritorno a casa, è una Via per un viaggio di ritorno fondato sulla responsabilità verso sé stessi, verso gli altri e verso la Terra.


E’ importante essere consapevoli che il passato non può ritornare nello stesso modo in cui si è manifestato una volta, ma esso può essere ripreso sottoforma di idee e valori: ciò che si è dissolto come civiltà può tornare a vivere come “principio” e “criterio”.


La Religione Tradizionale Romana si fonda essenzialmente sull’etica del limite e del finito naturale. La misura di questo limite è la “morte”. Tutto ciò che vive è destinato a perire, ma, anche se destinato a morire, ciò non significa che non sia degno di vivere. Ogni cosa possiede il suo tempo. E’ indispensabile non perdere quella gioia che la vita ci offre: “carpe diem”. Siamo tenuti quindi a conquistare il nostro tempo per valorizzare la vita per quello che essa essenzialmente è. Bisogna vivere la vita, così come la morte, con dignità essendo sempre consapevoli dei propri limiti.


La Religione Tradizionale Romana si fonda principalmente sull’idea di tolleranza e rifiuta ogni idea di “guerra o scontro di religione” in qualsiasi forma, espressione e manifestazione. Questa tolleranza è la materializzazione del principio di “cosmopolitismo religioso” in base al quale credenti, non credenti o credenti di altre religioni sono riconosciuti nella loro diversità e molteplicità (principio di tolleranza universale): nessuno viene considerato una minaccia al monopolio di una verità assoluta, ma costituiscono tutti una fonte di arricchimento.

martedì 1 marzo 2011

March

After having celebrated the Februalia as final rite of purification during the last day of February, on March the 1st the Sacred Year begins.

March is thus a very important month characterized by many celebrations.

March is enterely dedicated to Life and Nature re-birth in all their expressions. This month is dedicated to the generating forces converging into two polatiries: Mars (Male Polarity) and Cybele (Female Polarity)

Mars - usually wrongly labelled as the God of War - is the "He-generating". He is symbolically Romolus' and Remus' father being in this way Father of the Roman People. Mars is the Fecundating Male Energy: Earth, Plants, Flowers, Fields, etc. He is defined as Marmor (shining, gleaming) but more frequently as Marmar (Reproductive Force of the Nature) or Gradivus (Fecundating Vegetation).

Sacred plants to Mars are: figtree and oak. Sacred animals are: wolf, horse and woodpecker.

If Janus is the sacralization of the "beginnings", Mars is the sacralization of the "activity" and "things' blossoming". To Mars are dedicated the "Sacrae Prima-verae" of youth who entered the adult life as foundators and fecundators.
His sacred symbol is a Spear.

Cybele is the female polarity of fecundity (She-Fecundating). Cybele is by definition the Great Mather embracing all the Goddesses having specific characteristics. In the same time she is associated to the main Goddesses: Iuno, Vesta, Tellus, Bona Dea, Maia, Gaia, Flora, Ceres, Pomona, etc.

Cybele is the perennial energy of the Nature renewal. She is the Lady of the Plants: pine, boxtree and oak are sacred plants to Cybele. She is also the Lady of the Animals. Humans have learnt from her how to cultivate corn and cereals.

Cybele's sacred symbols are: the Tower and the Lion.


  • 1 - 6 march: Matronalia, Fire of Vesta
  • 4 - 10 march: Ludi Megalesi
  • 7 march: Mars' Agonalia, Iunonalia
  • 9 march: Mars' Weapons
  • 14 march: Equiria, Mamuralia
  • 15 - 27 march: Megalesia, Anna Perenna
  • 17 march: Liberalia
  • 19 march: Mars' Weapons, Great Quinquatria (by 21st march)
  • 23 march: Tubilustrium

Marzo

Dopo aver celebrato i Februalia come rito di purificazione durante l'ultimo giorno di Febbraio, con il 1 Marzo inizia l'Anno Sacro.

Marzo è quindi un mese importantissimo e ricco di celebrazioni.

Marzo è interamente dedicato alla rinasciata della vita e della Natura in tutte le sue espressioni. Il mese è dedicato alle forze generatrici che convergono nella polarità maschile di Marte ed in quella femminile di Cibele.

Marte - spesso erroneamente identificato come il Dio della guerra - è il "generatore". E' simbolicamente padre di Romolo e Remo quindi padre del Popolo Romano. Marte è l'energia maschile che feconda: la Terra, le Piante, i Fiori, i campi agricoli, ecc...
Viene definito Marmor (splendente, luccicante), ma più spesso Marmar (forza riproduttiva della Natura) o Gradivus (Fecondatore della Vegetazione).

Le piante sacre di Marte sono il Fico e la Quercia. I suoi animali sacri sono il lupo, il cavallo e il picchio.

Se Giano è la sacralizzazione degli inizi, Marte è la sacralizzazione dell'attività e dello sbocciare delle cose. A lui sono dedicate le "primavere sacre" dei giovani che entravano nella vita adulta e diventavano fecondatori e fondatori.

Il suo simbolo è la Lancia.

Cibele è la polarità femminile della fecondità. Cibele è la Grande Madre per definizione ed unisce in sè stessa tutte le divinità femminili aventi dei compiti specifici. Essa è inoltre associata alle maggiori divinità femminili: Giunone, Vesta, Tellus, Bona Dea, Maia, Gaia, Cerere, ecc...

Cibele è l'energia perenne del rinnovamento della Natura. Cibele è la Signora delle Piante: a lei sono sacri il Pino, il Bosso e la Quercia. Essa è anche Signora degli Animali. Da lei gli uomini hanno appreso la coltivazione del grano e dei cereali.
I suoi simboli sono la Torre ed il Leone.

  • 1 - 6 marzo: Matronalia Fuoco di Vesta
  • 4 - 10 marzo: Ludi Megalesi
  • 7 marzo: Agonalia di Marte, Iunonalia
  • 9 marzo: Armi di Marte
  • 14 marzo: Equiria, Mamuralia
  • 15 - 27 marzo: Megalesia, Anna Perenna
  • 17 marzo: Liberalia
  • 19 marzo: Armi di Marte, Grandi Quinquatria (fino al 21 marzo)
  • 23 marzo: Tubilustrium