Quando in un bosco ne percepisci la bellezza e diventi tutt'uno con il bosco, allora, intuitivamente, sei in armonia e in pace con le Dee e con gli Dei. Essi sono parte della nostra vera natura, la nostra Natura Profonda, e quando siamo separati dalla nostra vera natura, viviamo nella paura. Percepire questa normalità vuol dire dare un senso reale al vivere che è insito in tutte le cose.

Intraprendere la Via Romana al Divino significa iniziare un percorso di risveglio: praticando l'attenzione e la consapevolezza continua ci incamminiamo lungo una strada sapendo che ciò che conta è il cammino per sè più che la destinazione.

When you, entering a forest, perceive the beauty of the forest and you feel to be in a complete harmony with it, then, intuitively, you are in peace with the Deities. They are an essential part of our real nature, our Deep Nature, and when we are separated by our real nature we live in the fear. Perceiving such normality means giving a real sense to our lives.

Undertaking the Roman Via to the Deities implies a path to awakening: with the practice of continuing consciousness and awareness we undertake our walking knowing that taking the path is more important than the destination itself
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mercoledì 25 marzo 2020

Minerva, Minerva Medica

In questi giorni così particolari il mio pensiero è stato costantemente rivolto a Minerva, in particolare nella sua declinazione di Minerva Medica. Sarà forse anche una coincidenza il fatto che il 19 marzo cade la festività dei Quinquatria, festività specificatamente dedicata a Minerva.

Minerva è una antica Dea Italica, la cui denominazione tradizionale Menerua già rimanda a Mens ovvero il pensiero e a Metis, secondo la tradizione ellenica.
Menerua è innanzitutto una vir-go ovvero una forza, una potenza femminile libera che non è sottoposta al controllo di niente e di nessuno, domina senza essere dominata. 

Menerua è parte integrante essenziale della Grande Triade Capitolina insieme a Giove e a Giunone. Insieme essi formano un'unica espressione del divino: Giunone è la Natura in quanto Mater-Materia, Giove è Natura in quanto impulso generatore, Minerva è la Mente che controlla tale impulso. Essendo un'unica espressione del Divino, Minerva è anche Padre Generatore, casta, virgo.

Menerua è una potenza divina con una pluralità di funzioni, ma possiede un campo specifico di azione. Il suo campo di azione è caratterizzato dalla presenza della sollertia ovvero l'abilità e l'intelligenza pratica e teorica. Dove c'è quindi sollertia, lì c'è Minerva. Minerva non genera, non feconda: è potenza tecnica del saper fare. Minerva Medica è la ragione, è la scienza della Medicina.

Il suo albero sacro è l'ulivo. Sacro a Minerva è l'olio che alimenta, cura e porta la luce.

Grazie a sua madre - la sposa inghiottita - Minerva è ben dotata di metis.
Essa è coperta di bronzo e porta armi lucenti.
La sua casa è ricoperta di bronzo che abbaglia gli occhi.
Essa ha rinunciato alla passività. ha rinunciato al matrimonio, è virtus alla massima intensità
Essa è prudente come la volpe.
Essa è l'occhio che vede nella notte.
Essa è civetta.
Essa conduce la barca nella notte attraverso le burrasche.
Essa è colpo d'occhio, essa è agguato, essa è imboscata.
Essa è astuzia, doppiezza, strategia.
Essa nasce lanciando un immane grido di guerra.
Essa è voce sonora della tromba.
Essa ha lo sguardo splendente.
Essa regge l'egida forgiata da Metis.
Essa è creatrice dei numeri, essa è l'Uno (I).
Essa è il morso che doma, controlla e guida il cavallo selvaggio: è il freno, è il controllo.
Essa conosce l'Arte e stende la sua mano sul forno.
Essa dirige, corregge la rotta, indirizza lo studio e la ricerca, conduce diritto, prevede e fissa il suo sguardo sull'obiettivo ultimo
Minerva ha la lancia cui si appoggia, con la testa inclinata: essa è in piedi (I), immobile ma con un piede che accenna ad un passo prudente.
"Non è la forza, ma è Minerva che fa saggio/a l'uomo e la donna".



Minerva unigenita, augusta figlia del grande Giove,
divina, dea beata, che susciti la guerra, dall'animo forte,
indicibile, dicibile, di gran nome, che abiti negli antri,
che governi le alture elevate dei gioghi montani
e i monti ombrosi, e rallegri il tuo cuore nelle valli,
godi delle armi, con le follie sconvolgi le anime dei mortali,
fanciulla che estenui, dall'animo che incute terrore,
che hai ucciso la Gorgone, che fuggi i talami, madre felicissima delle arti,
eccitatrice, follia per i malvagi per i buoni saggezza;
sei maschio e femmina, generatrice di guerra, astuzia,
dalle forme svariate, dracena, invasata, splendidamente onorata,
distruttrice dei Giganti Flegrei, guidatrice di cavalli,
Tritogenia, che sciogli dai mali, demone apportatore di vittoria,
giorno e notte, sempre, nelle ore piccole
ascolta me che prego, infondi la pace molto felice
e sazietà e Salute nelle stagioni felici,
Glaucopide, inventrice delle arti, regina molto invocata.


(Adattamento dell'Inno Orfico ad Atena, trad. Lorenzo Valla)


 

mercoledì 29 maggio 2019

Il vento del cambiamento


"Io non sopporto tutta questa feccia che è venuta ad affollare le rive del Tevere portando con sé lingua, costumi, flautisti e corde oblique, parrucchieri, tamburi esotici e prostitute… Tutta questa gentaccia viene all’assalto dell’Esquilino o del Viminale: prima conquistano l’anima delle grandi case e poi ne diventano i padroni. Eccoli qui: mente sveglia, audacia sfrontata, lingua pronta. Che credi chi siano? Ognuno di loro ha dentro di sé un uomo tuttofare: grammatico, retore, geometra, pittore, massaggiatore, augure, funambolo, medico, mago: tutto sa fare questo tipetto: digli di volare e lui volerà.

Ed io non dovrei tenermi alla larga dai loro vestiti eleganti? Devo sopportare che firmino prima di me nei contratti o che a tavola abbia il posto migliore uno di costoro portato a Roma dallo stesso vento con le prugne e con i fichi? Non conta proprio più niente che nella nostra infanzia abbiamo respirato l’aria dell’Aventino e ci siamo nutriti di olive sabine? Maledetti adulatori! Sono pronti a lodare il discorso del primo imbecille…

Anche noi Romani siamo capaci di simili cose, ma a loro la gente crede. Sono proprio una nazione di commedianti… Insomma non siamo alla pari: ha troppo vantaggio chi di giorno o di notte è capace di cambiare la faccia secondo quella degli altri, sempre pronto a battere le mani per la gioia o alzare grida di lode… Per di più per costoro non c’è nulla di sacro né che possa dirsi al sicuro delle loro brame.

Non c’è più posto per un Romano quando c’è gente che per vizio congenito non divide nulla con un amico, ma tiene tutto per sé".

(Decimo Giunio Giovenale)

venerdì 12 ottobre 2018

Il Faggio

Sono nato e risiedo nella Tuscia (Alto Lazio) ed uno dei luoghi più belli di questa splendida regione è senza dubbio la Faggeta posta sulla sommità del Monte Cimino. Il faggio non è un albero che si incontra facilmente nel panorama italiano: per questa ragione dalle nostre parti andiamo molto fieri ed orgogliosi di questo splendido santuario naturale. 


Il Faggio nella Spiritualità Tradizionale è uno di quegli alberi che rappresenta l'assialità e l'unione fra i Tre Mondi: quello Infero, la Terra e quello Supero. Nella Tradizione Romana rientra fra gli Arbores Felices, quindi in particolare connessione con gli Dei e le Dee del Cielo e della superfice della Terra: con il suo legno venivano realizzate coppe per lo svolgimento di molti rituali sacri anche perchè veniva considerato apportatore di salute.

Il nome sacro di questo albero è Fagutal e ciò lo rimanda ad uno dei colli sacri di Roma per l'appunto il Fagutal così denominato per la presenza appunto di un bosco sacro di faggi dedicati a Juppiter Fagutalis (Giove del Faggio). L'albero quindi è sacro a Giove e in particolare a Giunone (nonchè a molte ninfe dei boschi) in quanto polarità femminile dato che tutti gli alberi esprimono la polarità femminile. 

Il faggio è uno di quegli alberi, come le Querce Madri, che non può essere tagliato o violato se non dietro consultazione di un pontefice o di un augure. Per la sua longevità, ogni offesa recata a questo albero simbolicamente rappresenta un'offesa alla vita: ancor oggi dalla credenza popolare è considerato di pessimo auspicio il taglio del faggio.

giovedì 13 settembre 2018

Mater Matuta - Aurora

There are some occassions in which, with a feeling of wonder, one has the clear impression to meet the Divine in a particular expression and manifestation. This is what I felt early this morning when with my eyes I met the glance of Mater Matuta.



Mater Matuta, Mother of the Morning, Aurora, the Dawn, the Sister Goddess, is the sacralization of the first sunbeam embracing Earth, the first sunbeam expelling darkness. She marks the beginning of a new day. For this reason her male polarity (Pater Matutinus) is often linked to Janus and Portunus.

 
At a fixed time also Matuta diffuses the rosy Dawn comes, 
either because the coming sun sends rays before him; 
or because his fires gradually collect, 
dawn through the regions of ether and spreads out her light, 
either because the same sun returning under the earth takes his first hold on the sky 
as he tries to kindle it with his rays, 
or because there is a gathering together of fires, 
and many seeds of heat are accustomed 
to flow together at a fixed time, 
which make each day the light of a new sun arise: 
just as it is said that from the lofty mountains of Ida at sunrise 
scattered fires are seen, 
and then as it were these gather together into one globe 
and together form an orb 

(Lucretius De Rerum Natura)

Mater Matuta - Aurora

Ci sono delle circostanze in cui, con un certo stupore, si prova la sensazione chiara di incontrare il Divino in una sua qualche manifestazione. Così è stato in queste prime ore del mattino quando con gli occhi ho incrociato lo sguardo di Mater Matuta
 


Mater Matuta, la Madre del Mattino, L'Aurora, la Dea Sorella, rappresenta la sacralizzazione della prima luce che abbraccia la Terra, il primo raggio di luce che allontana le tenebre ed il buio della notte. Essa segna l'inizio di un nuovo giorno. Per questo la sua polarità maschile (Pater Matutinus) è spesso associata a Giano e a Portunus.


Così a un’ora fissa 
Matuta soffonde con la rosea luce dell’aurora 
le rive dell’etere e spande la luce… 
E’ fama che dalle alte vette dell’Ida 
si assista a questi fuochi sparsi 
quando sorge la luce, 
poi al loro riunirsi come in un unico globo, 
formando il disco del sole e della luna…”

(Lucrezio, De Rerum Natura)

mercoledì 4 luglio 2018

July - Apollo

The original name of this month was Quintilis because it was the fifth month in the ancient calendar of King Numa. Then it was named Julius in honour of Julius Caesar.

This month is dedicated to Apollo (male polarity): this is a period dedicated to transcendence, wisdom, medicine, music and poetry. Apollo is associated to the Sun and to "what exists without depending on the world's events" being also defined as "who stands aside", "the Abstract" or "Always Distant".

Sacred animals to Apollo are: swan, wolf, deer and, above all, dolphin.
Sacred plants and trees are: cypress, hyacinth and laurel.

Ludi Saeculares were dedicated to Apollo (and to Diana - his female polarity): these games were held in Rome every 100 years.
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It is always important to remind that the ancient sacred calendar provide us with a sort of compass to direct us along the Sacred Time and its forces and energies. We may say that this period of the year is highly permeated by the energy of Apollo, an extremely complex God. For this reason I think it could be useful, for a Cultrix and a Cultor, to share some basic concepts and principles necessary to identify his characteristics and to understand his role and meaning. Of course the terms and concepts expressed below have to be intented in a non-profane perspective.  


Note the highly complex simbology accompanying this representation of Apollo of Etruscan Age

Apollo is associated to the Sun (Helios), to be intented as Divine entity rather than an astronomical object, thus being an emanation of this Great Divine Force.
 
"Apollo dwells with Helios, sharing the same semplicity of thoughts, immutable in substance and unvarying his activity". (Emperor Julian, Hymn to King Helios, 22)

Apollo in particular is the pulsating of the Sun Rays. He is "Pure Light" being defined as "shining", "brillant", "clear". His main symbol is the Lyre to represent the Celestial Harmony. He holds also the arrows symbolizing the creative and destructive force of the Sun Rays.

The sacred name of this God is considered as a "well tuned and harmonized name" evidencing the link with Music. Of course Music has to be intented here as the Universal and Cosmic harmonized sound rather than the common expression of music. This Music, this sound, in fact results from the Universe's movement and action. Apollo provides the Universe with order and "measure" cancelling any dissonance. He is placed in the Center as an "orchestra leader" coordinating the Cosmic Music and acting as a Balance Point, the equilibrium. According to the Chaldea Order, Apollo is placed in the balance point among the nine spheres: these spheres dance in harmony around the Sun. The harmonia mundi results from the totality of the sounds and singing deriving from all these spheres (universitas sonorum) within the whole Cosmic structure of the Universe.
 
Just note, taking into consideration the reflections made above, the peculiar role music, within this sacred perspective, had in the past as critical component of the Sacred Science and Knowledge directly integrated, interconnected and linked to philosophy, astronomy, maths and geometry.
 
Apollo is surrounded by the Muses "singing for him", by the seven planets and the fixed sphere. The Muses are the divine expression of the Thought's Action: they are the Universe's singing activity. Apollo and the Muses are those forces directing the Universe (Apollon Musagète - directing the Muses). He is the Muses' unifying element, Lord of the Total Harmony,  a force connecting different elements at the base of this Cosmic Harmony.

Apollo has the power to render "the entire intellectual substance an unity because he joins the extremes in an unique and identical reality" (Emperor Julian, Hymn to King Helios, 22)

His rays show a dancing pace, they are pure, they provide force and energy to the "links": not accidentally, with his rays the Vestals ignited the Sacred Fire of Vesta (Apollo provides Vesta with Energy - The Solar-Cosmic Force ignites the "Links"- the "Relations" between elements which otherwise are sterile).

As already mentioned, his sacred plant is the laurel because this plant is "full of fire" being capable to keep the negative daemons away. Furthermore, Tradition indicates that the laurel is a "loquacious plant when burning" evidencing the prophetic power expressed by Apollo. Pythis in Delphi held a branch of laurel in a hand, chewing the laurel leaves and inhaling the smoke from the burning leaves.  A crakling laurel manifests the Apollo's oracle power who gives oracles near this plant. 

The laurel is also an important plant in Theurgy, for purification and curative practices. 

Apollo has the power to remove Evil, in a very broad sense: Asclepius is the Apollo representation as The Medicine. In this case, he has a stick, symbolizing the axis, the support for men and women against the deseases, around which a snake is clung as symbol of body and soul salvation. Being connected to the Sun Rays, Apollo relieves from deseases, purifies the body and restores harmony to the body. A physical or a psychic desease is symptom of a "dis-order", "disgregation", "dis-harmony". The heat of the Sun Rays restores the "equilibrium", the "balance". Apollo is a curative force not only in physical terms because he restores balance to the soul conveying the Rays coming from the Inner Sun.

Everyone of us has inside his/her deeper substance a matter deriving from the Cosmic energy, the energy of the Sun and the other stars. Even Science has confirmed that we are made of Cosmic Matter: we are made of Light. In our rational part a Sun Ray shines thanks to Apollo. If we will be capable to understand and codify the "Apollo's Message", we have the possibility to take part of the "Knowledge" becoming Solar Women and Men or Perfect Women and Men, thus igniting this Sun Ray hidden inside us and turning on this Light inside us. The so-called common people are just purely and solely rational individuals who however still "ignore": there is no light inside them.

 I have just cited few minimal, superficial and brief considerations. Nonetheless, on the base of this, can we define these issues as a component of a Religion according to a profane, devotional sense? Maybe we are dealing with something more complex and deeper...

Luglio - Apollo

L'antico nome di questo mese è Quintilis poichè era il quinto mese dell'antico calendario di Numa che iniziava a Marzo. In seguito venne chiamato Julius in onore di Giulio Cesare.

Il mese è dedicato ad Apollo (polarità maschile): si tratta quindi di un periodo dedicato alla trascendenza, alla saggezza, alla medicina, alla musica e alla poesia.

Apollo viene associato al Sole: viene anche definito come "colui che esiste senza dipendere dagli eventi del Mondo", "colui che sta in disparte", "l'astratto" o "il sempre lontano".

Gli animali sacri ad Apollo sono: il cigno, il lupo, il cervo e soprattutto il delfino.
Le piante e gli alberi sacri ad Apollo sono: il cipresso, il giacinto e l'alloro.

Ad Apollo (e a Diana sua polarità femminile) erano dedicati i Ludi Saeculares che si tenevano a Roma ogni cento anni.

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Poichè il calendario sacro agisce come una sorta di bussola per orientarci fra le forze e le energie divine, possiamo dire che questo periodo dell'anno è fortemente permeato dall'energia di Apollo, una Divinità estremamente complessa. Pertanto ritengo possa essere utile approfondirne, sia pur brevemente, le caratteristiche per comprenderne il significato ed il ruolo. Ovviamente quello che segue deve essere inteso in senso non-profano.

Notare la simbologia estremamente complessa che accompagna questa reaffigurazione di Apollo di epoca Etrusca

 Apollo è "associato" al Sole (Helios), da intendersi non come ente astronomico, come emanazione di questa Grande Divinità. 

"Apollo dimora con Helios e ne condivide la semplicità dei pensieri, l'immutabilità della sostanza e l'uniformità dell'attività" (Giuliano Imperatore, A Helios Re, 22)

Apollo è in particolare il pulsare dei raggi del Sole. Esso è "Luce": viene definito "lucente", "splendente", "chiaro", "brillante" ed è simboleggiato dalla lira per rappresentare l'armonia celeste. Esso reca le frecce che simboleggiano appunto la forza dei Raggi del Sole che hanno un potere creativo o distruttivo.

Lo stesso nome di Apollo viene definito come "ben accordato ed armonizzato", da qui l'associazione con la musica. Ma la musica di cui si parla non è quella profana, ma quella "universale" e "cosmica" risultante dall'armonia dell'Universo stesso. Apollo infatti porta l'ordine e la misura nell'Universo eliminando ogni dissonanza. Egli quindi si pone al centro come un "direttore d'orchestra" coordinando la musica del cosmo ed agendo come un equilibratore. Secondo l'ordine dei Caldei Apollo si trova infatti nel punto di equilibrio delle nove sfere: le nove sfere "danzano in armonia intorno al Sole". L'harmonia mundi risulta quindi dall'insieme del suono e canto di tutte le sfere (universitas sonorum) all'interno di tutta la struttura cosmica dell'Universo.

Apollo è circondato dalle Nove Muse "che cantano per Lui", dai sette pianeti e dalla "sfera fissa". Le Muse sono l'espressione divina dell'attività del pensiero: esse sono "il canto dell'Universo". Apollo e le Muse sono quindi quelle forze che "dirigono" l'Universo (Apollo Musagete - che dirige le Muse). Apollo è l'elemento unificante delle Muse, Signore dell'Armonia Totale, forza che lega elementi differenti che sono alla base di questa Armonia Cosmica.

Il suo potere principale è quello "grazie al quale fa apparire l'intera sostanza intellettuale come un tutto unico, perchè congiunge i suoi estremi in un'unica ed identica realtà" (Giuliano Imperatore, A Helios Re, 22).

I suoi raggi hanno un andamento "danzante" e con i suoi raggi le Vestali accendevano e custodivano il Fuoco Sacro di Vesta.

Come già detto, la sua pianta simbolica è l'alloro perchè considerata "pianta piena di fuoco" capace di allontanare i daemoni negativi. Inoltre la tradizione indica che l'alloro è una "pianta loquace quando brucia" e ciò viene associato al potere profetico connesso ad Apollo. La Pizia a Delfi ne impugnava un ramo, ne masticava le foglie e ne inalava i fumi dalle foglie bruciate. L'alloro che crepita manifesta il potere oracolare di Apollo che può dare oracoli dove cresce questa pianta. 

L'alloro è inoltre una pianta importantissima nelle pratiche teurgiche, purificatrici e curative.

Apollo ha inoltre il potere di allontanare i mali dagli uomini e dalle donne: Asclepio è il suo simbolo come forza della medicina. In questo caso esso presenta un bastone come sostegno ai malati intorno al quale si avvinghia un serpente come simbolo della salvezza del corpo e dell'anima. Essendo legato ai raggi del Sole, Apollo libera dalle malattie, purifica il corpo e restituisce armonia al corpo. La malattia infatti è sintomo di disordine, disgregazione, disarmonia. Il calore dei raggi del Sole riporta invece l'equilibrio. Apollo quindi è forza curativa e salvifica non solo del corpo ma anche dell'Anima poichè veicola i Raggi del Sole Interiore. Poichè ciascuno di noi contiene in sè quella materia che deriva dall'energia del Sole, del Cosmo e delle altre stelle, nella parte razionale di una persona risplende un raggio per opera del Sole-Apollo. La comprensione del "messaggio di Apollo" implica di avere parte della Conoscenza e di divenire Uomini e Donne Solari ovvero Perfetti. Gli altri sono uomini e donne puramente e solamente razionali, ma che tuttavia "ignorano".

Quelle che ho qui riportato sono considerazioni "minime", superficiali  e brevi. Tuttavia, sulla base di ciò, possiamo ancora definire tutto questo pertinenza di una religione nell'accezione "moderna" e devozionale del termine? Non ci troviamo forse di fronte a qualcosa di più complesso, di più profondo?

lunedì 11 giugno 2018

June

This month is entirely devoted to the sacralization of the universal feminine polarity manifesting  her force both in microcosm and in macrocosm. We call "female polarity" that centripetal, coagulating, generating, creating force permeating everything in opposition to that polarity we call "male polarity" being a centrifugal, dissolving, disgregating force.
 
Each individual has both polarities: the perfect being, the Androgyne Rebis, can show simoultaneously these two forces.
 
For this reason June is therefore a feminine month by definition during which this energy, pertaining both men and women, is celebrated. In a more profane sense, June is essentially dedicated to women. 

June receives his name from the feminine force named Juno in particular a great Goddess representing the sacralization of the feminine being, the Jupiter's feminine polarity with who she shares the simbology of authority, preminence, majesty, heights.
(It is interesting to note the relevant difference between Juno and other feminine forces such as Ceres, Diana or Vesta. I will discuss some more complex aspects related to Juno in a specific post)

Juno represents marriage, fertility, birth and motherhood. Her sacred ministress, the flaminica - the flamen Dialis' wife (Jupiter Minister) every first day of the month, sacrificed to Juno a white heifer to ask protection for women.
Sacred animals for Juno are: goose and crow.
The sacred tree of Juno is the oak.
 
Examples of Juno's Indigitamenta:
  • Juno Fluonia - sacralization of menstruation
  • Juno Domiduca - sacralization of the movement of the young wife to her new house
  • Juno Cinxia - sacralization of the opening of the young wife belt after the marriage
  • Juno Juga e Iunxia - sacralization of wedding
  • Juno Lucina - sacralization of birth
Juno is also the feminine polarization of the Genius. Every man has his own Genius or his spiritual and invisible essence keeping the material part alive. In the same way every woman has her own Juno.
Juno and Genius give to individuals suggestions and advices, force, energy and determine individual attitude. At every birthday men and women celebrate their respective Genius or Juno.

Giugno

Questo mese è interamente dedicato alla sacralizzazione della polarità femminile dell'Universo che si manifesta nel macrocosmo e nel microcosmo. Chiamiamo "polarità femminile" quella forza centripeta, coagulante, generativa, creativa presente in tutte le cose in opposizione alla polarità che chiamiamo  "maschile" che è centrifuga, dissolvitrice, disgragatrice. Ogni individuo possiede dentro di sè queste due polarità che sono due espressioni del medesimo processo: l'essere perfetto, il Rebis androgino, è capace di evidenziare contemporaneamente queste due forze.

Per questo motivo Giugno è quindi un mese femminile in cui si celebra questa energia presente anche negli uomini e nelle donne. In senso maggiormente profano Giugno è principalmente dedicato alle donne.
 
Giugno trae il suo nome dalla Juno con riferimento in particolare alla Dea Giunone che rappresenta la sacralizzazione dell'essere femminile, polarità femminile di Giove con cui condivide la simbologia legata all'autorità, alla sommità.
(da notare quanto profondamente Giunone differisca da altre espressioni della forza femminile in particolare Cerere, Vesta e Diana: mi riservo di riflettere su aspetti più profondi della manifestazione Divina e Spirituale di Giunone in uno specifico post)

Giunone rappresenta il matrimonio, la fecondità, il parto e la maternità. La sua sacerdotessa, la flaminica moglie del flamen Dialis (di Giove) ogni primo giorno del mese sacrificava una giovenca bianca per invocare la protezione su tutte le donne.

Animali sacri a Giunone sono: l'oca e la cornacchia.
L'albero sacro di Giunone è la quercia
Esempi di indigitamenta di Giunone:
  • Juno Fluonia - sacralizzazione del ciclo mestruale
  • Juno Domiduca - sacralizzazione del trasferimento della sposa nella nuova casa
  • Juno Cinxia - sacralizzazione dello scioglimento della cintura della sposa il giorno delle nozze
  • Juno Juga e Iunxia - sacralizzazione del matrimonio
  • Juno Lucina - sacralizzazione del parto
Giunone (Juno) è il femminile di Genius. Ogni uomo ha il suo Genius ovvero il suo doppio spirituale ed invisibile che tiene in vita la parte materiale. Allo stesso modo, ogni donna ha la sua Juno.
Juno e Genius consigliano, determinano il carattere, danno forza. Ad ogni compleanno gli uomini e le donne ricordano e festeggiano il rispettivo Genius o Juno.

martedì 1 maggio 2018

Maia - May

May is a month dedicated to the "underground fire" of the Earth and to Mystery (what is not perceivable and unknown). In particular this month is dedicated to the Goddess Maia, an underground Goddess (ctonia) whose male polarity is Vulcan

Maia is a Magna Mater (Great Mother) and the term Maiestas derives from her name: she is defined also Stata Mater (she blocking fire).

She is also defined as "she giving shapes to all". 

I want to dedicate this comprecatio by Gellius as invocation to Maia.

Te, Anna ac Peranna. Panda te lito Pales,
Nerienes ac Minerua, Fortuna ac Ceres
 
I donate my offering to You
to You making  and completing the cycle of the Seasons,
to You opening the seed and from which You obtain the spike
to You being Strength and Force
to You being Intelligence
to You being Fortune
to You giving Life

Maia and Volcan are linked to two different kind of underground-inferi "heat" and "fire". Of course these "fire" and "heat" have to be interpreted as occult and super-natural fire and heat rather than physical, profane and vulgar phenomena.

In this occasion, I can provide just few details about fire and heat sacralized in the male polarity of Vulcan which are essentially Earth promordial energies capable to "ignite and empower the metals". This is an underground force thus connected to metals (in an esoteric sense) and to their symbolic properties: just think about the metallurgic myth of Vulcan (the "Blacksmith") and the symbology of the weapons he forges and shapes.

The fire and heat sacralized by Maia show different features. Even in this case, we are talking about occult, underground, hidden, infernal forces but not linked to metals: "everything depends" however on these forces. While the Vulcan's fire and heat  burn and forge, the Maia's ones do not burn and forge. This fire and this heat are subtle and mild. These are continuos interior forces. This is a fire without light. This is a heat coming from the inside propagating everywhere underground wrapping up everything like a mild fewer. It is a sensation of something perpetually and slowly burning somewhere in an occult, remote and deep place inside the Earth.

It's better to define it "tepor" (warmth), rather than "heat", feeding all the Nature: it is a warmth generated by the "Earth's Blood" moving from her Deep Heart and diffused everywhere underground through the veins and capillaries of the Earth.

This tepor is at the base of life, growth and development of all the expressions of Nature. Everything created, produced, emanated is provided with a tepor, the Maia's warmth.

It is important to remind that Great and Small are the same: the macro and micro dimensions are the same. For this reason the cosmic and Naural dimensions are similar to the human one.

We can thus find this tepor in anything provided with Life: this warmth is diffused through the body opposing to the cold status of Death. Not surpisingly any sacrifice (i.e. a libatio) involves the act of burning the offering on a fire because it makes visible this foundamental aspect of life.

This tepor, generated by a fire without light, is also an enthusiasm, a passion, a fervor. It is a warmth linked also to friendship and love ("warmly" is said in the common language). It is thus the warmth of love opposed to the cold rationality. It is the warmth of the "sacred breath" (flamen), pouring Life: it is the sensation to be alive (Genius-Juno). It is also the warmth produced by meditative and contemplation practices.

Maia is therefore a vital force irradiating in the Earth Depth as well as inside us through the blood.

Like the lava produced by a Volcano destroys everything but representing however the foundamental base for the creation of an extremely fertile field, similarly the living heat and fire of Maia can become a devastating force when too powerful.